lunedì 12 maggio 2014

Marchionne, scorporo di Alfa Romeo e sacrificio di Lancia

Trasformare Alfa Romeo in una società autonoma per riportarla ai fasti di un tempo.

fiat chrysler alfa romeo ferrari logo
E' questo il piano presentato da Marchionne agli investitori del gruppo Fiat Chrysler Automobiles, a Detroit pochi giorni fa.
Secondo Marchionne è giunto il momento per Alfa Romeo di dimostrare il suo vero potenziale, per questo si stanno già preparando sei nuovi modelli che dovranno, nel futuro prossimo, sfidare le auto tedesche.
Ciò su cui si intende puntare sono elementi che hanno da sempre contraddistinti i modelli Alfa Romeo più amati, e cioè prestazioni, distribuzione dei pesi sportiva e tecnologia all'avanguardia; il tutto per rilanciare le auto del marchio mantenendo la sua spiccata italianità.
I motori saranno condivisi con Ferrari e Maserati ed avranno potenze elevate, addirittura si dice oltre 500 cv per i benzina più potenti; inoltre le auto saranno equipaggiate con il sistema All Wheel Drive per riuscire a controllare al meglio la potenza erogata.
Si parla dunque di investimenti sostanziosi in un marchio storico come Alfa Romeo, addirittura dai 4 ai 5 Mld di Euro, per ammodernare gli stabilimenti ed arrivare a volumi di vendita di circa 400mila auto nel 2018, rendendo infine Alfa Romeo una società autonoma.
Ma qui finiscono le buone notizie.
Perchè se probabilmente gli appasionati italiani possono gioire per il futuro di Alfa Romeo, un altro marchio storico rischia invece di scomparire.
Difatti nel piano di Marchionne nessun riferimento è stato fatto al destino di Lancia, che oramai annaspa nel ricordo glorioso delle sue magnifiche auto da Rally di un tempo.
Gli appassionati hanno dimostrato di essere ancora attaccati al marchio Lancia, dato che negli ultimi tempi sono usciti alcuni rendering di auto come la Delta Integrale e la Ypsilon HF che hanno fatto battere più di un cuore.
Non è dato sapere quale sarà il destino di Lancia ne se il rilancio di Alfa Romeo andrà come sperato, tutto ciò che resta da fare è aspettare e sperare.


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